La condivisione con gli altri di questo disturbo può avere esiti incerti. A volte, le persone prendono in giro chi ha un’alta sensibilità ai suoni. Alcuni arrivano a fare suoni forti o esagerati per stuzzicare o schernire le persone misofoniche. Inoltre, alcuni familiari, amici e colleghi cercano di risolvere il problema, dicendo loro di “cercare di ignorare il suono”o viene loro detto che sono “persone difficili”, ovvero non adattabili alle diverse circostanze e l’unico rimedio per chi sta vicino è quello di consigliar loro di “non lasciarsi prendere dal momento”. Suggerimenti come questi, anche se con buone intenzioni, di solito non sono utili per le persone con misofonia; non è infatti una questione di prendere una decisione consapevole di ignorare i suoni. Se le persone con la misofonia potessero ignorare i loro istinti, non avrebbero la misofonia.
Da www.misophonia.com/symptoms-triggers/
Alessandra Frison
Salve, ritengo, da misofonica, che nemmeno la condivisione con altri misofonici possa essere utile, l’ ho fatto in un forum per un po’ di tempo avendo come risultati una consolazione da mal comune mezzo gaudio assolutamente inutile alla lunga, a volte delle incazzature perché ci si scontrava tra misofonici nervosi( perché noi misofonici siamo nervosi di base e spesso precisini), e soprattutto un condizionamento a livello di trigger assolutamente dannoso, per cui capita spesso che se un altro misofonico ti parla di un trigger che tu non hai, facilmente puoi farlo tuo e aumentare così la tua dolorosa collezione.
Alessandra Cosma
Buonasera Alessandra! Condivido in parte il suo punto di vista. E’ vero che il sapere di non essere unici al mondo ti fa sentire meglio e il sapere che ci sono persone che ti capiscono ti solleva (quello che lei definisce mal comune mezzo gaudio), ma questo secondo me è solo il punto di partenza. Agli incontri che facciamo con gli associati c’è sempre un clima solare, di comprensione e di collaborazione (mai visto tracce di nervosismo). Certo ho capito che, ad oggi, non c’è la soluzione alla misofonia, ma si può imparare a gestirla. Ascoltare e condividere con chi come me deve “combattere” ogni giorno con questi fastidiosissimi suoni mi aiuta. Il gruppo insegna che la miopia non si cura, ma con gli occhiali corretti si riacquista la vista e allo stesso modo anche la misofonia non si cura, ma con le accortezze corrette la si gestisce. E poi, per ultimo, mi stimola il sapere che c’è una collaborazione tra AIMIF, un gruppo di studio americano e il CIPPS di Salerno. Tutte queste organizzazioni sono dedicate allo studio, alla ricerca e alla cura della misofonia. E quindi perché non tentare anche questa strada…..magari insieme arriviamo prima alla soluzione!